Villapiana Centro
IL B&B “ La Panoramica” si affaccia sulla via centrale di Villapiana e si trova a 5 Km dal mare ed a 7 Km dalla montagna.La posizione strategica (mare / monti) consente di raggiungere facilmente le spiagge di Villapiana Lido da un lato, e dall’altro le montagne dello Sparviero; a 7 km si trovano gli scavi di Sibari; a 20 km le Grotte delle Ninfe (piscina di acqua sulfuree con attrezzature idonee per i fanghi); a 7 km Trebisacce (borgo di pescatori); e nel raggio di 10 / 15 km piccoli centri (Civita, Frascineto, Plataci, Spezzano terme) di notevole interesse culturale abitati da minoranze ARBËRESHE.Villapiana è una località balneare che nella stagione estiva la vede essere meta di tanti turisti italiani e stranieri, luogo ideale per chi ama la quiete, la natura, i paesaggi, le passeggiate a cavallo, i colori ed i profumi tipici non solo estivi.In inverno l'atmosfera di altri tempi, odorosa per i regali dalla natura e dalle specialità gastronomiche, diventa golosa e gradevole, soprattutto a ridosso delle festività natalizie, quando, tra le altre cose, è possibile assistere alla lavorazione della carne di maiale e gustare i dolci tipici della zona, e particolari pietanze salate come “i cos' fritt' ”.Il centro storico del paese conserva tracce di architettura medievale e ciò rende suggestivo passeggiare per le viuzze strette, dove ogni tanto fa capolino il magnifico panorama: scorci della maestosa campagna dalle varie tonalità di verde, quello scuro e sicuro degli olivi e quello più allegro degli aranci che si perde nell'azzurro del mare o nel grigio dei grandi letti delle fiumare: Satanasso e Saraceno. N.B. Nuove foto e aggiornamenti sono su Facebook
Cenni storico - geografici su VILLAPIANA CENTRO
Il centro storico di Villapiana è situato su un poggio ai piedi del Dolcedorme, monte appartenente alla Catena del Pollino, e tra le fiumare Saraceno, Satanasso e Raganello.Comune della provincia di Cosenza. Questa cittadina, posta sulla prima roccia, che limita a Nord-Est la piana di Sibari e difende i suoi abitatori dalla furia torrentizia del Satanasso, ha subito le vicende storiche della Magna Grecia. Era chiamata Leutermia, nome che conservò fino al IX secolo, quando venne distrutta dalle incursioni saracene. Infatti verso l'850 gli Arabi, approfittando della discordia dei Longobardi, ripiombarono in Calabria e distrussero molte città tra cui Blanda, Cirella e Leutermia.Ricostruito, il borgo prese il nome di Casalnuovo (soltanto nel 1863 acquisì la nuova denominazione Villapiana) e fece parte del ducato di Benevento subendo la dominazione longobarda e bizantina, fino alla venuta dei Normanni, quando cominciò il suo periodo strettamente feudale. Di questo periodo ne sono ancora testimoni i resti del castello, dove trovarono abitazione i feudatari che si sono succeduti al governo del piccolo paese. Nel XVI secolo, signori di Casalnuovo furono i Sanseverino di Salerno. In quel periodo, per ordine di Carlo V, fu costruita nel territorio di Casalnuovo una torre difensiva. Nel 1951, invece, Marco Antonio Sanseverino fece costruire, poco distante dal centro abitato, il convento dei cappuccini composto da undici celle con annessa una piccola chiesa dedicata all'Immacolata. Alla famiglia Sanseverino successe, nel XVII secolo quella dei Pignatelli, duchi di Bellisguardo, distinti dal ramo dei marchesi di Cerchiara di Calabria e principi di Nola. La famiglia dei duchi di Bellisguardo si estinse con i Pignatelli e unificò, in tal modo, l'amministrazione del feudo di Casalnuovo con quello di Cerchiara. Gli eredi Pignatelli mantennero il possedimento fino all'eversione della feudalità. Al tempo della Repubblica Partenopea il generale Championnet, incaricato di procedere all'ordinamento amministrativo dello Stato, comprendeva Casalnuovo nel cantone di Tursi, dipartimento del Crati. I francesi, per la legge 19 gennaio 1807, ne fecero un Luogo nel cosiddetto Governo di Cassano. Con il riordino predisposto per decreto data 4 maggio 1811, istitutivo dei Comuni e dei Circondari, venne compreso tra i primi e assegnato al Circondario di Amendolara. Per il nuovo assetto dato alla regione dalla legge borbonica nel 1816 venne trasferito nel circondario di Cerchiara. Assunse l'attuale denominazione con il decreto 4 gennaio 1863.
Villapiana: arte, architettura e storia
La chiesa parrocchiale di santa maria del piano Il sacro edificio è intitolato alla Madonna del Piano che si festeggia con solenne processione il 15 agosto. Di fondazione medievale, stile gotico, risale al XV secolo. Il rosone al centro della facciata risale al XVII sec. All’interno si conservano pregevoli capolavori di arte sacra: l’altare maggiore è del '600. La cappella di S. Anna ha sul pavimento una lastra sepolcrale con scritta in lingua latina del '700, che ricorda i principi Pignatelli; Sono patrimonio della chiesa parrocchiale alcuni grandi quadri ad olio su tela e oggetti sacri di grande valore artistico. Nel comparto della sacrestia figurano due giganteschi quadri lignei, decorati e dorati, eccellente opera d’arte sacra di noti autori, uno raffigurante il “sangue di cristo”, l’altro “la santissima trinità (opere la prima del 1500 e la seconda 1600).
Il castello di Piazza Dante appartiene all’epoca normanna, fu rimaneggiato nel 1500, registrò la presenza dei feudatari di turno fino ai Pignatelli di Monteleone. Anche se malconcio, i ruderi esistenti lasciano intravedere la vecchia forma cilindrica del cinquicentesco torrione e resti di altra torre quadrangolare. Le finestre e feritoie realizzate con pietra tufacea e mura di cinta con merli. Il rudere del castello domina la piana sottostante (piana di Sibari) e il mare Ionio.Racchiuso nelle sue antiche mura su piazza Dante, la piazza principale del paese, attorniata da vecchi palazzi, negozi, vie, piazzette, alberi e fontane. Il tutto offre ai visitatori un quadro pittoresco dove il passato si mescola al presente.La piazza nei secoli, oltre ad essere la depositaria della memoria politica cittadina, fu luogo di incontro e confronto storico-culturale.Il convento di Sant’Antonio fu costruito nel 1591 da Marco Antonio Sanseverino, su di un poggio che guarda il paese, la piana, il mare. I frati Minimi, considerata la posizione e l’aria salubre, decisero di crearsi qui la loro sede ed edificarono contemporaneamente chiesa e chiostro. Solo la chiesa è tutt’ora esistente. I ruderi del chiostro sono andati distrutti dando posto alla “casa del fanciullo”: al suo interno si conservano un crocifisso in legno, alcune statue, un grande altare in legno intarsiato con ciborio raffigurante l’Immacolata, un’acquasantiera in pietra locale, stemmi, epigrafi, scritte e date.
Ruderi del castello di Tripaola Il castello si trova nella zona di San Vito, tra gli uliveti di Plataci e Villapiana. Guarda dall’alto la pianura di Sibari, il mare, i casolari sottostanti, i boschi, il Satanasso.Fu residenza estiva del ultimo feudatario della città di Casali-novo, il quale amava, nel periodo estivo con la famiglia e d i suoi gendarmi fedeli, trascorrere le vacanze.La zona si presenta ancora oggi, circondata dalla natura tra alture, ruscelli e casette rurali che rendono il soggiorno estivo fresco e piacevole. Il duca di Monteleone la preferiva come zona perché amante della caccia, per le belle passeggiate, per l’aria pulita e salube, per il profumo dei giardini, e per l’abbondante presenza di animali selvatici.
La Torre Saracena
(si veda foto accanto)
Essa è ben visibile dalla strada provinciale (S.S. 106). Si trova vicina al mare,alla pineta 112, al centro della piana di Sibari.Recentemente la torre, è stata restaurata dall’architetto Mario Severini.La torre è costruita per volere di Fabrizio Pignatelli, su ordine dell’imperatore Carlo V presso il torrente Saraceno da cui prende il nome, nell’anno 1535. Ha una forma cilindrica con coronamento a mensole con archetti di tipo aragonese.
La Torre di Guardia (si veda foto accanto) E' ubicata a Villapiana Scalo che fa parte integrante del comune di Villapiana.Fu baluardo di difesa e centro doganale.Oggi è diventato monumento privato per assenza dello stato e del comune.
Il Palazzo dei Principi E’ una dimora feudale fondata dai Sanseverino. Ha una bella facciata con elementi di pietra intagliata, portale e finestre ad arco ribassato di stile durazzesco. L’interno è in stile rinascimentale, e mostra in bell’evidenza un ampio salone con grande camino sovrastato dall’ arma dei Principi di Bisignano.
Porta dei santi Rustica grande porta ad arco larga mt. 3 e alta mt. 4 costruita con pietre, mattoni e malta attraverso la quale si accede in un atrio interno a cielo aperto che a sua volta, con altre due porte ad archi immette in tortuose vie che si snodano per l’antico casale. L’atrio interno, a forma di cripta è sostenuto da grosse travi lignee. Il grande spessore delle mura dimostra che faceva parte delle fortificazioni di difesa del piccolo casale cresciuto attorno alla chiesa. Si notano, infatti, all’interno della porta due grossi buchi laterali che servivano per sprangarla con una grossa trave per traverso allo scopo di difendere gli abitanti in casa di pericolo.
Orto dei monaci Il convento fu costruito dai frati francescani 1581. Oggi e completamente diroccato, si notano ancora il camapanile, la cupola, le celle, i capitelli e tracce di affreschi sulle pareti sbiadite dal tempo.Sul muro esterno vi è uno stemma patrizio, composto da due pesci, con al centro un obelisco con leone rampante.Fu luogo di cultura, di preghiera e di preparazione dei novelli frati: anche luogo d'accoglienza per i pellegrini di passaggio.